mercoledì 12 dicembre 2007

jennifer - imperia - dic 07

Mi trovo a Imperia nel tardo pomeriggio, per risolvere una piccola questione di lavoro. Il cliente mi comunica che ritarderà di almeno mezz’ora, quindi decido di investire tempo e danari nella scoperta di una new entry, tal jennifer presente sulle piccole. Ci accordiamo telefonicamente, lei opera nel rifugio presso l’uscita dell’autostrada, già sede di altri travoni noti e non. Mi apre questa stanga di 1.85 molto diversa dalle foto. E’ lei intendiamoci, ma nelle foto è più magra, femminile e giovane. Questa sembra la versione arrabbiata. Verso un’ottantina di caramelle, me ne chiede altre cinquanta per una bella sborrata, resisto a fatica, ma non ci casco (pentendomene). Ha un fare autoritario che mi intrippa. Succhiamelo, ordina. Eseguo senza neanche essermi spogliato completamente. Ha una fava rispettabile, venosa, scura e durissima. Una cappellona deliziosa. Mi fotte in bocca come un’ossessa. Intuisce che sono il tipo che si fa dominare volentieri e ne approfitta. Praticamente mi stupra in bocca. Sono in ginocchio, tiene il mio capoccione fermo e mi soffoca. Arrivo vicinissimo al vomito. Lacrimoni mi escono spontanei, ma lei non molla. Sembra addiruttura incazzata. Ho modo di ammirare la carnagione olivastra, il seno piccolo come piace a me. Provo a toccarle il culo, ma me lo impedisce. Giù le mani, troia. Ora ti inculo. Mi spinge sul letto, poi decide di chiavarmi in piedi. Un po’ di crema, giusto per l’apparenza e me lo scraventa in culo. Il dolore è lancinante, mi scappa un grido. Non urlare, troia stai zitta. Lo tira fuori e mi dice che non scoperà più. La prego di continuare, sarò bravo, lo prometto, starò muto. Falsamente impietosita, cambia il cappuccio e mi reimpala. Questa volta è ancora peggio di prima, ha un calibro diciotto ma sfonda come un’assassina. Mi lacera lo sfintere pompando come una cavalla. Mi afferra i fianchi e stringe, mi strattona e mi fotte per dieci minuti. Mentre inizio a godermela, mi ordina di inginocchiarmi e di spompinarla. Sborra col mio cazzo in bocca, mi ordina. Eseguo e subisco un altro abuso orale. Godo senza neanche toccarmi. Le lacrime mi bagnano la faccia. Lei sorride. Consapevole, esperta, superiore. Ha capito chi ero in cinque secondi netti e mi ha dato quello che volevo. Mi sento un po’ umiliato, ma accetto la legge della giungla. Una volta ripuliti si dimostra anche lievemente dolce e mi parla delle sue esperienze in terra francese dove dice che opera da anni. Mi fermo due settimane, ti aspetto, tanto lo so che torni. Ho la gola che brucia, il culo in fiamme, sono un po’ più povero, ma mi sa che ha ragione lei.
Perchè andarci: molto attiva, espertissima e un filo sadica. Pulita e dominante. Per chi ha gusti forti.
Perchè non andarci: se cercate la fidanzatina col pisellino non fa per voi. Voce grossa, potrebbe sembrare un travone (ma non lo è), molto alta e tette adolescenziali. Per molti, questi sono difetti.
Colore da abbinare all’incontro: verdone.
Piatto da abbinare all’incontro: polenta e cinghiale, con vino rosso.

1 commento:

Unknown ha detto...

ciao, quand'è che ci racconti altre lussuregianti esperienze... complimenti!!!