lunedì 3 dicembre 2007

Emanuella - milano gen 07

Sono reduce da evelyn e cerco quasi l’opposto, sono fatto così. Quando scelgo un gelato non lo prendo mai allo stesso gusto, mi piace cambiare. Non ho mai letto recensioni di questa gatta, ho visto solo le foto su chiamami. Il viso sembra butterato e neanche dai lineamenti armonici. Ma lo sguardo mi sembra quello da zoccolona. Abita vicino a dove viveva una mia vecchia amica trans operante in milano 15 anni fa. Mi sistemai da lei per 4 piacevolissimi giorni di sesso e fajolada, fuori nevicava e sembrava che il mondo fosse decisamente finito. Altri tempi. La zona è gioia, la casa è a ringhiera milanese. Mi apre la porta, odore di riso bollito. Lei è tunicata di nero, 1,70, corpo magro, viso così così. Le chiedo di poter utilizzare il bagno per un risciacquo dei preziosi pendenti. Il bagno ha un ottimo odore, ricorda quello di una sauna francese che ogni tanto frequento, un odore molto sexy. Le chiedo dove si compra quell’essenza. La conosci? Brasile, tesoro. Mentre cerca di mettere un film porno nel lettore le punto il cazzo da dietro, stringendo le tette, le slinguo il collo. Gradisce mugolando sconcezze che una signorina, per quanto cazzuta, non dovrebbe permettersi. Io sono nudo e arrapato lei si adegua in un lampo. Ha modi bruschi e maialeschi che mi rapiscono. Si mette in piedi sul letto, stivali altissimi dal tacco assassino e mi costringe a ciucciarle la minchia. Mi soffoca con buoni 17-18 cm di gusto tropicale. Quasi vomito il panino allo speck di un’ora prima, questo la arrapa ancora di più e spinge nel mio esofago tutto ciò che conserva di maschio. Mi fotte in gola senza scampo per buoni 10 minuti. All’improvviso decide di ciucciarmelo lei. E’ scalmanata, lo ingoia con una facilità disarmante, unisce al risucchio anche palle e buco di culo. Le afferro i capelli e la tratto da vera troia, glieli tiro e le sussurro quanto è puttana. Il feeling sembra giusto, ci stiamo divertendo in un miscuglio di passività e attivismo inestricabile. Limoniamo come adolescenti. Si ingomma l’arnese e senza nessun tipo di crema mi sonda lo sfintere. Mi sbatte a dovere in 3 o 4 posizioni. Continuo a trattarla male e lo stesso fa lei con me. La sento fremere, le roteano un poco gli occhi. Si rilassa respirando piano. Ha sborrato. Lo sfila e si reca nel bagno. Acqua che scorre, io aspetto, ma me lo devo menare guardando il film perché ho gli ormoni che ballano rumba. Ritorna sorridente. Scusa, mi dice. Di niente, figurati. Si inginocchia e prosegue il bocchino carioca. Dirige lo skizzo sul suo petto svuotandomi di riserve nascoste. Un orgasmo quasi doloroso.
Dopo essermi lavato alla veloce scambio due parole e mi racconta di una recente gang bang a cui ha partecipato e cui avrei voluto esserci anch’io. Passa a trovarmi quando passi da milano. Penso che lo rifarò, prima o poi. Ma prima devo espellere altre pratiche trans-urgenti, penso.
Perché andarci: è safada, professionale, pulita. Ho elargito
80 biscotti e se li è guadagnati tutti.
Perché non andarci: qualcuno potrebbe giudicarla non
abbastanza avvenente, i gusti son gusti. Il pisello è un po’ a banana.
Colore da associare all’incontro: viola, variegato di rosso.

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